La diffusione del Corona virus, cioè del Covid 19, e la conseguente pandemia hanno, certamente, causato certamente tante negatività ma, allo stesso tempo, come ogni cosa che accade ci sono anche dei risvolti positivi.
‘Grazie’ alla pandemia, infatti, molti hanno scoperto lo smart working e tutti gli aspetti positivi che derivano da esso.
Lo smart working, infatti, si può applicare a tutte quelle categorie di lavoratori che svolgono lavori d’ufficio e non hanno necessità di un contatto diretto con il pubblico.
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Lo smart working, nel corso dell’ultimo anno, ha reso la maggior parte dei lavoratori molto più felici.
Grazie allo smart working, infatti, molti lavoratori non sono più costretti a doversi svegliare molte ore prima rispetto per dover andare a prendere i mezzi pubblici che li portano a lavoro; tutti coloro che stanno ancora facendo smart working hanno dichiarato di lavorare con maggiore piacere e serenità, potendo dormire di più la mattina ed evitare di viaggiare in scomodi e sporchi mezzi di trasporto pubblico, magari per più di un’ora, ha diminuito lo stress e la stanchezza che questi lavoratori accusavano.
Inoltre, poter fare la pausa pranzo a casa propria permette ai lavoratori in smart working di mangiare in modo più sano e anche comodo, evitando di mangiare un panino in piedi o magari seduti alla postazione di lavoro.
Infatti, nella maggior parte delle grandi aziende, è stata offerta ai dipendenti la possibilità di continuare a lavorare in smart working anche dopo la pandemia oppure adottare una soluzione che vede i lavoratori per metà in smart working e per metà in ufficio. Molte aziende, infatti, hanno compreso che i lavoratori meno stressati sono anche più produttivi, oltre che più felici e, quindi, più fedeli all’azienda per la quale lavorano.
Inoltre, lo smart working permette anche alle aziende di risparmiare in fatto di consumi: se ci sono meno lavoratori si risparmia in corrente elettrica, viene diminuito il consumo di acqua e carta igienica in bagno, e tutte le altre utenze che devono essere pagate in vari uffici.
Ma non solo, lo smart working porta benefici all’inquinamento perché se molte meno persone la mattina devono uscire da casa per andare a lavoro si crea meno inquinamento, le macchine che si muovono saranno molte meno, anche perché non tutti i lavoratori usano i mezzi pubblici.
Come si può vedere, lo smart working ha solo lati positivi.
Le aziende ben organizzate non hanno affatto notato un calo di produttività dei propri dipendenti, anzi hanno notato che la produttività è incrementata; ovviamente, un lavoratore deve svolgere sempre il suo orario di lavoro normale e non rischiare di fare troppe ore di lavoro extra altrimenti potrebbe rischiare di lavorare male.
Le aziende che non vogliono convertirsi allo smart working totale, potrebbero almeno pensare di trovare una soluzione che sia una via di mezzo: metà settimana a lavoro in ufficio e metà settimana in smart working.
Lo smart working è conveniente per tutti, sia per i lavoratori che per i datori di lavoro.